mercoledì 16 luglio 2014

Riflessione per i Formatori

Mi fa molto piacere condividere con i miei lettori una riflessione di Margherita Hack,
illuminante per tutti coloro che si occupano di formazione:
I miei professori non furono quasi mai dei maestri di vita.
Erano solo persone che facevano – chi meglio chi peggio – il proprio lavoro (…).
Posso capire che non tutti sono portati per l’insegnamento, perché oltre alla conoscenza della materia richiede anche una certa dose di capacità relazionali, di linearità espositiva e
 – perché no – di presenza scenica.
Non è un mestiere per tutti (..).
Saper spiegare con efficacia a se stessi e agli altri le cause e gli effetti di un fenomeno è una gran cosa. È un sintomo di una mente funzionante e ricettiva. Ben disposta a capire quello che gli era sfuggito in un primo momento. E c’è un ulteriore passaggio da non sottovalutare.
Se io voglio prendere un concetto molto complesso e ridurlo ai minimi termini in modo da poterlo illustrare senza troppi paroloni al primo che incontro per strada, è indispensabile prima di tutto che io abbia capito in pieno quel concetto iniziale, che lo abbia fatto mio”
(Nove vite come i gatti. I miei primi 90 anni laici e ribelli)