venerdì 13 novembre 2015

Chiedi “cosa è possibile” non “cosa è sbagliato”.
Continua a chiedere.
Considera che molti altri condividono il tuo sogno.
Sii abbastanza coraggioso da iniziare una conversazione che abbia importanza.
Parla con le persone che conosci.
Parla con le persone che non conosci.
Parla con le persone con cui non parli mai.
Sentiti intrigato dalle differenze che avverti.
Aspetta di sorprenderti.
Fai tesoro delle curiosità piuttosto che delle certezze.
Invita tutte le persone che se la prendono a cuore a lavorare su cosa è possibile.
Riconosci che ognuno è un esperto in qualcosa.
Comprendi che le soluzioni creative vengono da nuove connessioni. Il vero ascolto porta sempre le persone più vicine.
Credi che una conversazione che ha significato può cambiare il Mondo.
Fai affidamento sulla benevolenza degli uomini.
Stai insieme agli altri”
(Margareth Wheatley, Fondatrice di World Cafè).

giovedì 22 ottobre 2015

“Ci sono persone che realizzano cose incredibili partendo dal nulla,
perché si sono aggrappate ai loro sogni.
Ma nessuno ha mai detto che abbiano avuto vita facile prima di riuscirci!”

DAVID  DOUILLET

venerdì 9 ottobre 2015



La gente non la cambi, 
non ne modifichi il cuore e la testa. 
La natura umana non puoi renderla diversa, 
ma forse per rendere migliore, almeno un po', 
il nostro pianeta sarebbe sufficiente qualcosa di molto semplice: 
essere più gentili l'uno con l'altro.
F. Dunaway

ascolta www.radiodoctorcharme.com

giovedì 1 ottobre 2015

Vivi nel presente.


Un giorno per volta è abbastanza. 
Non voltarti indietro o soffrire per il passato, perché non c'è più. 
E non ti preoccupare per il futuro perché non è ancora arrivato.
Vivi nel presente, e fai sì che sia tanto bello da volerlo ricordare.
Ida Scott Tayler

giovedì 9 aprile 2015

Come un delfino.



Come un delfino, hai cavalcato le onde della vita;
come un delfino, hai protetto la tua compagna;
come un delfino, hai educato il tuo cucciolo;
come un delfino, hai partecipato alla vita del gruppo, contagiandoli con la tua allegria;
come un delfino, sei stato catturato dalla rete della vita;
come un delfino, hai lottato per non arrenderti;
come un delfino, ci hai lasciato per un viaggio senza ritorno.
Come un delfino ritornerai al tuo amato mare.
Grazie del tuo esempio di vita fratello mio.

("Chi vive nel ricordo degli altri, non muore mai")

lunedì 30 marzo 2015

Cos'è un obiettivo?

 
 
Negli ultimi giorni mi è stato chiesto spesso cosa è e come ci si pone un obiettivo.
Ebbene esso non è altro che un sogno al quale abbiamo attribuito una data di scadenza.
Come più volte citato nei corsi, se il mio sogno è andare alle isole di Capo Verde in barca a vela in solitaria, dovrò avere le competenze adeguate per la guida della barca, dovrò organizzarmi per la traversata, riempire la cambusa e tutto il resto, studiare le carte nautiche, ecc. . Ma dovrò anche stabilire la data di partenza e soprattutto la rotta da seguire.
Ecco che il mio sogno inizia a prendere forma ed a divenire quindi un obiettivo, in quanto ne possiede i requisiti essenziali:
- è chiaro (voglio andare a Capo Verde)
- è raggiungibile (possiedo le competenze, la barca ed il tempo necessario)
manca un ultimo parametro: è condiviso (ovvero ne ho reso partecipi le persone a me vicine).

Spero che queste poche righe ti siano d'aiuto e siano d'ispirazione per mettere in atto ogni tuo sogno
 e se vuoi approfondire l'argomento, non esitare a contattarmi. ;-) 

giovedì 5 marzo 2015

 
 
Non pregare per una vita facile ...
prega per avere la forza di affrontarne una difficile.
(Bruce Lee)


mercoledì 18 febbraio 2015

Provaci ancora ...

 
L'ELEFANTE INCATENATO
(da: "Déjame que te cuente" di Jorge Bucay - Ed. RBA)
Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini.

Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune ... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.

Che cosa lo teneva legato?

Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante; qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perché era ammaestrato ... allora
posi la domanda ovvia: "se è ammaestrato, perché lo incatenano?".
Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.

Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.

Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante
gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L'elefante enorme e
possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato
a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!

A volte viviamo anche noi come l'elefante pensando che non possiamo fare un sacco di cose semplicemente perché una volta, un po' di tempo fa ci avevamo provato ed avevamo fallito, ed allora sulla pelle abbiamo inciso "non posso, non posso e non potrò mai".
L'unico modo per sapere se puoi farcela è provare di nuovo ... 
mettendoci tutto il cuore ...
tutto il tuo cuore!"

venerdì 30 gennaio 2015